Anni 30


 

 


Guaita mago del goal (1934)

"Pubblicato nel Dicembre 1934 per la Baggioli di Milano, Guaita mago del gol è un interessante libretto (24 pagine) che ripercorre le gesta – in modo particolare, quelle in maglia azzurra (con la quale ha appena conquistato la Coppa del Mondo) – del Corsaro Nero: l’arrivo in Italia dall’Argentina, i campionati con la Roma, i trionfi con la nazionale. Con un occhio attento anche alla vita privata del giocatore."


Fulvio Bernardini (1931)

Punto di riferimento per gli sportivi della Capitale, Il Tifone, pur "non ama[ndo] i personalismi ... ha creduto giusto rievocare le vicende e fissare i punti essenziali del più classico giuocatore romano". Lo fa con una monografia (superfluo sottolinearne l'introvabilità) di grandi dimensioni (cm. 31x20) che rende conto del modo in cui Fulvio Bernardini è riuscito a imporsi, primo calciatore del Centro-Sud, all'attenzione "dei critici del Settentrione" (come li definisce, ancora, Il Tifone). Tre capitoli, equamente suddivisi tra note sulla vita privata del Nostro, "affermazioni a casa e all'estero" e "In maglia giallorossa" che confermano la modernità e la grandezza del gioco del Professore. Rarità assoluta.


Attilio Ferraris (1932)

Per la mole di informazioni e la precisione dei testi, queste cinquanta pagine del volume edito dalla Menaglia Arti Grafiche di Roma sono appena sufficienti a soddisfare la sete di informazioni che merita una gloria quale il vecchio capitano della Fortitudo. Pubblcazione completa come poche altre, non particolarmente ricca di foto (che, tuttavia, sono selezionate con indubbia competenza: quella della rosa giallorossa innanzi al caffè di Ferraris a Via Cola di Rienzo è, per bellezza, inavvicinabile), ma densa di curiosità e aneddoti: dagli esordi con la formazione di Borgo agli screzi (poi puntualmente rientrati) con l'amico Cesarini della Juventus fino ai viaggi in giro per l'Europa con la Nazionale. Rarità assoluta.


Bernardini - Ferraris IV Alfieri del calcio romano (1933)

Pubblicato nel Giugno 1933 dalla Casa editrice "Gloriosa" di Milano per la collezione sportiva Cosmos, questo agile libretto di 32 pagine ne dedica 26 ad esaminare, con numerose immagini, la carriera di due dei migliori calciatori dell'intera storia dell'A.S. Roma. Non particolarmente raro, molto molto interessante.


I campioni del giorno - Bernardini (1933)

La considerazione di cui, negli Anni 30, godeva Fuffo Bernardini è confermata dai "quaderni" che la Gazzetta dello Sport dedica ai Campioni del giorno: prima di atleti del calibro di Binda e Nuvolari e di calciatori come Schiavio, Rosetta e Caligaris, la "rosa", nel Marzo 1933, pubblica una delle sue prime monografie proprio sul campione romanista. Di particolare interesse, le foto che lo ritraggono - siamo nei primi Anni Venti - impegnato tra i pali sia con la rappresentativa delle scuole medie sia con la Lazio. Non mancano - e come potrebbero - i riferimenti all'attività con la Nazionale il cui debutto, a Torino contro la Francia, il 22 Marzo 1925 è immortalato da una pregevolissima lastra.


"Roma" gagliardetto giallo-rosso (1933)

A sei mesi dall'uscita relativa a Bernardini e Ferraris IV, la Gloriosa torna ad occuparsi delle sorti della squadra capitolina con un bel libretto contenente un lunghissimo articolo (22 pagine) di Vincenzo Baggioli accompagnato da 27 foto, ovviamente in bianco e nero, e da note biografiche sui calciatori della rosa. Bello graficamente, di media rarità collezionistica.


A.S. Roma (1935)

In venti e passa anni di collezionismo di "cose giallorosse" questo numero unico del 1935 l'ho incrociato una e una sola volta. Quando mi fu fatto il prezzo (confesso: onesto ma non regalato), non ho esitato un solo istante all'acquisto. Per innamorarmene era stato sufficiente osservare la copertina, opera del maestro Ottorino Mancioli. Le pagine interne sono, però, ancora più belle, con una fantastica alternanza tra biografie (Bernardini, Tomasi, Cattaneo, Scaramelli, D'Alberto, Allemandi, Monzeglio, Frisoni, Masetti, Guaita e Scopelli; per gli ultimi due, un duplice giudizio: prima e dopo la "vigliacca fuga col favore della notte, com'è costume dei malfattori" che li vide protagonisti assieme al compagno Stagnaro) e ricordi del tempo che fu (Foschi, Sacerdoti, Scialoja). Splendide, poi, le pagine dedicate a "Calciatori e fasi di giuoco del passato": vi sono ritratti alcuni dei giocatori più significativi della storia romanista, da Ferraris IV al "reuccio" Costantino, da Volk a Banchero senza dimenticare alcune delle promettenti riserve, spesso emerse dal florido vivaio giallorosso (Fusco, Zucca, Gadaldi, Marghigiani, Allemandi jr., Carpi). Oltre al "Decalogo del perfetto calciatore" e alle immagini delle formazioni della Roma delle primissime stagioni, ampio spazio è dedicato alle statistica applicata al football, all'elenco delle squadre Campioni d'Italia, degli arbitri della Divisione Nazionale e al libro d'oro degli Azzurri. Infine, 3 pagine per la sezione Ciclismo, vincitrice, nel 1935, della Coppa Italia e dei 4000 m. a squadre.


I campioni del giorno - Guaita (1935)

Secondo giocatore giallorosso a beneficiare di una monografia personalizzata per la collana de "I campioni del giorno" (quando viene pubblicata quella su Eraldo Monzeglio l'elegante terzino è ancora in forza al Bologna), quella sul Corsaro Nero - che assieme a Costantino, Scopelli, Tomasi e Scaramelli formava la "linea delle meraviglie" - esce il Ferragosto del 1935 per merito della penna di Cenzo Bianculli (che con assoluta obiettività analizza anche le vicende della recente storia romanista). Nella stagione precedente, Guaita è stato semplicemente perfetto: 28 reti in 29 partite. Peccato che qualche mese più tardi, quando il Regime inizia a inviare le cartoline per il fronte africano, fugge verso la Francia per poi rientrare in Argentina. Di ciò, il volumetto (per ragioni di tempo) non dà conto: si concentra su vita privata e pubblici successi, sviscerati in tutti gli aspetti grazie a numerose foto dell'archivio privato del centrattacco; altrettante quelle che lo ritraggono sui campi di mezza Europa, anche con la casacca azzurra (indossando la quale nel 1934 diventa Campione del Mondo).


 

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